Arte, cultura e tradizioni

Il mirto di Muravera

Il mirto è uno dei simboli della Sardegna. Il suo profumo accoglie chi arriva sull'isola ancora prima di sbarcare dal traghetto ed è usato come aroma fondamentale di tante ricette. Grazie alla sua diffusione ha dato il via a diverse produzioni di liquore anche nelle campagne della Costa Rei.

Dalle api ai liquori
Il 1994 è l'anno di nascita dell'Associazione Produttori Liquore Mirto di Sardegna Tradizionale, ideata con l'intento di tutelarne il metodo di lavorazione quanto i consumatori. Fra loro, oltre al ben noto Zedda Piras c'è l'azienda Bresca Dorada, fondata da Enrico Diana e Paolo Melis dopo un passato da apicoltori. Diventati distillatori un po' per caso, hanno puntato tutto sulla tradizione: niente aromi artificiali né essenze, il loro mirto è fatto solo di acqua, zucchero e miele, ingrediente che fa risaltare il retrogusto selvatico di questa bacca.

Le regole del mirto
Il disciplinare di produzione che regola la produzione del Mirto di Sardegna impone che avvenga esclusivamente in aziende site su territorio regionale con materia prima rigorosamente sarda, senza l'uso di additivi e coloranti. Disponibile nella versione scura (di colore rosso) o chiara (chiamata mirto bianco), può essere fatto anche in casa, lasciando macerare per 40 giorni nell'alcool le bacche precedentemente appassite, al buio. Torchiando le bacche si estrae un liquido che va filtrato e poi unito a uno sciroppo fatto con lo zucchero sciolto nell'acqua. Il liquore ottenuto va versato in bottiglie di vetro scuro e lasciato riposare per un periodo compreso fra uno-due mesi e un massimo di 12-15 .

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