Il Medioevo, le dominazioni e la Torre dei Dieci Cavalli di Muravera
Durante il Medioevo, Muravera subì varie dominazioni e fu costretta a fronteggiare le incursioni dei pirati. Gli Aragonesi decisero di risolvere il problema costruendo varie torri di avvistamento, fra cui quella di Capo Ferrato e quella dei Dieci Cavalli, nei pressi di Villa Sorrui
Dopo il crollo dell’Impero Romano,Muravera fu inserita nel soggetto politico che accorpò l’intera Sardegna meridionale ovvero il Giudicato di Cagliari, all’interno della curatoria del Sarrabus. Nel 1258, a questo subentrò il Giudicato di Gallura e infine l’intero territorio ricadde sotto la gestione diretta dalla Repubblica Marinara di Pisa. Gli Aragonesi, giunti sull'isola nel 1324, scompigliarono tutte le carte, sottomettendo l’intera Sardegna e appaltando la gestione del territorio alle potenti famiglie dei Carroz, dei Centelles e degli Osorio. I settori che impiegavano la maggior parte di Muravera, il cui toponimo deriva dal sardo "mura” - albero del gelso e "vera” - coltivabile o commestibile, erano l’agricoltura, la pastorizia e la pesca.
A causa della sua posizione
geografica strategica, Muravera fu soggetta a sistematiche incursioni
piratesche, solo sporadicamente respinte dagli abitanti della zona. Per ovviare
a questo triste fenomeno ed evitare i danni economici, alla fine del Medioevogli Aragonesi costruirono delle torri di avvistamento, le maggiori delle quali
furono la Torre delle Saline, quella di Capo Ferrato e quella dei Dieci
Cavalli, situata dove un tempo si estendeva Villa Sorrui, una delle
suddivisioni della curatoria. Nel corso del Quattrocento, al territorio del
villaggio si aggiunse quello di Pedrera che oggi forma il rione più antico di
Muravera, profondamente immerso nel tessuto urbano.