
Storia
La Costa Rei è famosa per il suo paesaggio e per le sue acque, ma sull'origine del toponimo resta ancora un velo di mistero.

Il primo a credere nelle potenzialità di Costa Rei fu Guido Van Alphen che nel 1962, appena ventitreenne, acquistò numerosi ettari di terreno.

Del Medioevo di Muravera, oggi rimangono soprattutto le imponenti torri di avvistamento dei Dieci Cavalli e di Capo Ferrato.

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I relitti di Capo Ferrato sono una delle bellezze territoriali subacquee di Costa Rei, che ancora oggi testimoniano un tragico evento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Alzi la mano, e il bicchiere, chi non ha mai assaggiato il Filu 'e ferru, la tipica acquavite di Sardegna. Da gustare a temperatura ambiente, a piccole dosi, supera i 40 gradi alcolici.

Grandi e piccoli. Colorati e decorati con motivi geometrici o animali. Sono i cesti tipici della Costa Rei, fatti a mano con le piante di giunco, le canne e le erbe palustri che crescono nella zona. Oggi come centinaia di anni fa.

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Poco più di 80 chilometri da percorrere a piedi o in mountain bike, lungo il sentiero che fino a 100 anni fa portava alle miniere Baccu Arrodas, Monte Narba, Serra s'Ilixi, Tuviois, Pred'Arba. È la Via dell'Argento di Muravera.

Ad alimentare il pozzo sacro di Is Pirois, costruito circa 3mila anni fa non molto lontano dal paese di Villaputzu, è una sorgente perenne potabile ancora oggi. Fra antiche credenze e riti magici.

In quasi tutti i brani musicali sardi spicca una sonorità che rimanda un po' a quella delle zampogne, ma occhio a non confondersi. Si tratta della launedda, strumento fatto con canne palustri suonate con la tecnica del 'fiato continuo'

Non c'è paese della Sardegna che non conservi testimonianze archeologiche del suo passato. Fra di loro c'è anche Selargius, a meno di un'ora di macchina dalle spiagge della Costa Rei, dove ha appena aperto i battenti l'ArkeoParco Didattico di su Coddu.
