Il Territorio

Su casu marzu, il formaggio 'proibito'

La Sardegna, si sa, è terra di produzione di grandi formaggi. Oltre al classico pecorino, può capitare di assaggiare anche su casu marzu: cremoso e piccante, deve il suo particolare aspetto alle larve della mosca casearia.

Fuorilegge in Europa Per la Comunità europea, vendere il casu marzu è illegale poiché le sue tecniche di produzione sono in contrasto con le norme igieniche e sanitarie stabilite in sede comunitaria. In sua difesa però è arrivata la Regione Sardegna, che lo ha inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani certificando che la sua produzione è codificata da oltre 25 anni e assicurando quindi una deroga rispetto alle normali norme igienico-sanitarie per chi ancora lo fa, in barba ai divieti. Per essere ancora più certi della sua bontà è importante è acquistarlo esclusivamente da produttori di fiducia e mangiarlo nei ristoranti solo se si è sicuri della sua provenienza.

Nel Guinness dei primati Entrato nel libro del Guinness dei primati nel 2009 come il formaggio "più pericoloso al mondo per la salute degli esseri umani", il casu marzu viene prodotto con latte di pecora, attaccato dalla mosca casearia dopo circa quindici giorni. È allora che inizia la sua fermentazione naturale e nascono le larve che, con i loro enzimi, lo 'digeriscono' trasformandolo nella caratteristica crema che tutti conoscono. Una prelibatezza per intenditori poco impressionabili, che si può gustare al meglio spalmata sul pane - meglio su su pistoccu - sorseggiando un robusto bicchiere di Cannonau.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.