Guido Van Alphen, costruttore di Costa Rei
la Costa Rei, oggi celebre per i suoi villaggi turistici e il suo litorale limpido, deve il suo aspetto alle operazioni immobiliari del giovane belga Guido Van Alphen che nel 1962 acquistò dei terreni dai pastori di Muravera per realizzare la cosiddetta lottizzazione "Monte Nai" e altri complessi a Piscina Rei
Oggi Costa Rei è un’ampia
zona litoranea della Sardegnameridionale ricca di strutture ricettive turistiche e nota per la limpidezza
delle acque, ma naturalmente non è sempre stata così. L’aspetto attuale dell’area,
un tempo fra le più selvagge e incontaminate della regione, si deve a un ragazzo
belga di ventitré anni che nel 1962rimase stregato dalle sue potenzialità: Guido
Van Alphen, figlio di un imprenditore immobiliare di Anversa, che insieme
al socio Marcel Stoffelen decise di intraprendere un’operazione simile a quella
di Aga Khan in Costa Smeralda.
È stato lo stesso Van Alphen, oggi maturo pensionato, a
raccontare i primi contatti con i pastori
di Muravera proprietari delle terre e a riportare alla mente i faticosi
lavori per costruire una strada di accesso al litorale. Dopo aver acquistato 80
ettari di terreno si recò in Belgio per venderli e tra i suoi clienti ci fu
Eddy Schillemans che costruì il primo albergo con vista sul mare, il Villa Rei.
Negli anni successivi Guido Van Alphen condusse altre
operazioni simili: l’acquisto di 600 ettari di terreno a Piscina Rei e di altri
200 ettari lungo la costa del Sarrabus, la cosiddetta lottizzazione "Monte Nai”.
Alla fine del 1967, però, il fallimento dell’azienda paterna lo costrinse a
ritornare in Belgio e a lasciare il timone dell’affare sardo ad altri belgi. Per
un periodo, la difficile congiuntura economica costrinse Van Alphen a lavorare
come direttore dell’hotel Califfo tra
Cagliari e Villasimius, poi nel 1972 decise di tornare definitivamente in Nord
Europa portando con sé un frammento di Sardegna.