Arte, cultura e tradizioni

Giorovagando per Castiadas: le antiche carceri ed il museo del territorio

 Con i suoi tredici chilometri di costa, spiagge solitarie e l'oasi naturalistica  dei Sette fratelli, il territorio di Castiadas è uno dei luoghi più belli della Costa Rei e della regione del Sarrabus. Qui, si trovano anche interessanti testimonianze storico-architettoniche del recente passato, come l'ex colonia penale agricola aperta dal  Ministero dell'Interno nel 1877. I detenuti, oltre a scontare la pena, venivano impiegati per bonificare la zona, all'epoca malsana e paludosa. 

 

Una zona disabitata L'entroterra di Castiadas era disabitato da 350 anni a causa della malaria e delle frequenti epidemie di peste quando i primi 30 detenuti, scortati da sette guardie carcerarie, approdarono a Porto Sinzias,  l'11 agosto del 1875. Ventiquattro mesi di lavoro furono necessari per compiere una prima bonifica della zona, disboscare parte dell'intricata vegetazione e tracciare alcuni sentieri.  E quindi aprire la colonia, sul promontorio di Praidis, che ben presto vide nelle sue celle 300 'ospiti'.

 

La colonia penale Grazie all'impegno dei detenuti, il complesso si trasformò in una vera e propria città, completa di officine di fabbri, falegnami e carpentieri, di farmacia ed infermeria. Oltre alle case di legno, costruite nelle parti ancora da bonificare, e tutte dotate di rudimentali zanzariere. Man mano, le terre si arricchirono di campi di grano, vigneti, coltivazioni di legumi e cereali, agrumeti,  e pure di allevamenti di ovini, ovini e suini, che garantirono l'autosufficenza alimentare ed economica della colonia,  insieme alla produzione del carbone. Un circolo 'virtuoso' che si protrasse fino al 1952, anno in cui la colonia penale venne chiusa. Con i suoi 6253 ettari, era stata la più grande delle colonie penali agricole intermedie d'Italia.

 

Il museo del territorio  Un'ala della direzione dell'ex colonia penale, nel paese di Castiadas, ospita il museo del territorio, percorso espositivo che racconta la storia del carcere e le tradizioni locali. Sono visitabili gli uffici e la villa del direttore, le celle di massima punizione ed una serie di ambienti in cui è possibile vedere foto e video che documentano la vita dei detenuti.

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