Arte, cultura e tradizioni

Villaputzu ed il festival delle Luneddas

Per evocare con poche note le atmosfere della Sardegna più arcaica, può bastare il suono delle launeddas, tipico stumento musicale a fiato simile alla cornamusa. Nel borgo di Villaputzu, pochi chilometri a nord di Muravera, esiste ancora oggi una scuola di suonatori dalle origini antichissime, ed un festival che ogni anno richiama centinaia di appassionati.

 

Come funzionano le launeddas Si tratta di strumenti polifonici, costruiti utilizzando diversi tipi di canne palustri di differente lunghezza e spessore che secondo la tradizione vengono tagliate la notte del plenilunio di febbraio e poi lasciate 'stagionare' per almeno tre anni. Sono tenute insieme da spago incerato e poste in vibrazione da un’ancia di lamina di canna, e suonate rigorosamente con la tecnica della respirazione circolare (detta anche a'fiato continuo'), cioè semza mai interrompere il flusso d'aria. Esistono diversi tipi di launeddas, come il Punt' e’organu, il Fiorassiu, la Mediana, lo Spinellu e la Fiuda.

 

La scuola di Villaputzu Fin dal 1800, il paese di Villaputzu è diventato il punto di riferimento per i suonatori di launeddas, dando i natali a diversi maestri conosciuti anche oltre i confini regionali, da Agostino Vacca a Antioco e Giovanni Cabras, passando per Giuseppino e Antonio Lara ed Efisio Melis, rappresentanti di modi di esecuzione spesso contrapposti. Fino all'inizio degli anni Sessanta, questi strumenti venivano usati principalmente per accompagnare il tipico Ballo sardo (su ballu sardu), insieme ad organetti, flauti ed armoniche a bocca.

 

Il festival delle launeddas Questo inestimabile patrimonio storico-artistico è tenuto in vita ancora oggi e celebrato ogni anno ad agosto dal Festival delle Launeddas, che richiama in terra sarda suonatori e gruppi folk provenienti da tutta la regione, e non solo. Dopo la processione religiosa a cui partecipano i musicistie figuranti in costumi tradizionali tipici dei vari paesi di provenienza, la giornata si conclude con un grande concerto di musica etnica in piazza, occasione di confronto fra artisti rappresentanti delle diverse tradizioni musicali del Mediterraneo e d’Europa.

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